dora
(giovedì 7 marzo 2013)
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L'8 marzo
Non sono mai stata una femminista nel senso letterale della parola. Gli uomini sono per me l'altra parte dell'universo in un rapporto di complicità e di armonia che rende i due sessi assolutamente complementari. Amo questi nostri compagni di avventura, e forse è anche per questo che il destino mi ha dato 3 figli maschi.
Fatta questa doverosa premessa, ammetto che per me la data di domani ha un sapore che somiglia a quello del giorno del mio compleanno. E' una data che sento MIA. E mi piace che mi facciano gli auguri, specie i maschi.
Noi siamo le donne fortunate, quelle che orgogliosamente, quasi tronfie domani rivendicheranno il loro diritto all' uguaglianza.
Fare festa domani, significa far vedere a quelli che ancora credono di "dominarci" con la forza dei muscoli -perchè questa è l'unica forza che hanno- che NOI invece siamo tante e tutte consapevoli del grande ruolo che la natura ci ha dato, affidandoci, tra l'altro, anche la salvaguardia della specie. Corpi, si, aggraziati, ma soprattutto menti, e grandi doti di intuizione, di compassione, di senso di giustizia e di anelito alla pace.
L'origine della ricorrenza
Nonostante la credenza comune, che colloca la data come ricorrenza della morte di centinaia di donne in un incendio di una fabbrica di camicie negli Stati Uniti, (avvenimento mai confermato dai collettivi femministi di tutto il mondo), la vera origine di questa festa risale alle prime manifestazioni delle nascenti aggregazioni socialiste. L'8 marzo del '14 si riunirono per la prima volta gruppi socialisti (maschi e femmine), con lo scopo di promuovere il riconoscimento al voto femminile. L'8 marzo del '17 ( equivalente al 23 febbraio del calendario giuliano) a S. Pietroburgo, le donne guidarono una manifestazione in favore della cessazione della guerra; stranamente, non furono respinte dai cosacchi.....incoraggiando così le successive, tante proteste, che portarono alla caduta dello zarismo.
E fu così che nel '21, le donne comuniste fissarono nell' 8 marzo, la giornata mondiale dell'operaia.
In Italia la festa fu istituita dopo la fine della guerra (2° mondiale), ma per molti anni ebbe una valenza troppo politicizzata (solo le donne di sinistra la festeggiavano).Ma quel tempo è lontano, ormai.
ORA: io domani farò festa. Lo devo ai milioni di donne che non possono festeggiare, perchè non possono neanche parlare: domani IO sarò per loro d'esempio; sarò la loro voce, e possibilmente una voce: FRAGOROSA.
AUGURI, amiche di Esternando. EVVIVA le DONNE!